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GKN: fotovoltaico e mobilità sostenibile tra le varie proposte

  • Categoria dell'articolo:Italia
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Il Collettivo di fabbrica GKN ha presentato il piano di reindustrializzazione dal basso approvato all’unanimità dall’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori. Pubblichiamo di seguito il loro comunicato stampa, e il servizio del TGR Toscana.

Ex Gkn: fotovoltaico e mobilità sostenibile tra le varie proposte in campo per il futuro dello stabilimento.

L’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici approva all’unanimità il piano di reindustrializzazione dal basso della fabbrica preparato dal Comitato Tecnico Scientifico Solidale Gkn. L’RSU: “questo è il risultato dell’autorevolezza della mobilitazione che ha visto protagonisti un collettivo di lavoratori, le competenze solidali e un intero territorio. Che le istituzioni si attivino immediatamente per evitare il fallimento del rilancio dello stabilimento”

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Diversi sono i filoni su cui si articola la proposta di rilancio industriale dello stabilimento ex Gkn di Campi Bisenzio approvata questa mattina all’unanimità dall’assemblea dei lavoratori e lavoratrici ex Gkn: tra i vari progetti in campo la produzione di pannelli fotovoltaici di nuova generazione e un focus specifico sulla produzione di cargobike, che non richiede brevetti specifici e coinvolgerebbe le competenze già esistenti tra lavoratrici e lavoratori e che potrebbe rispondere alla domanda crescente di mobilità leggera, elettrica e non. In particolare il fotovoltaico riguarda la produzione di moduli tramite assemblaggio delle celle che avrebbe tra i suoi punti di forza la possibilità di coinvolgimento in partenza di almeno 130 tra i lavoratori e le lavoratrici dell’ex Gkn e una sostenibilità economica legata un settore in continua crescita, con prezzi di vendita analizzati nel piano industriale che sarebbero altamente competitivi rispetto a prodotti concorrenti sul mercato. Il progetto prevederebbe diverse fonti di finanziamento, tra cui forme di azionariato popolare, fino al product crowdfunding e alla partecipazione a bandi pubblici.
“Questo piano di rilancio articolato, già presentato al Comitato di Proposta e verifica che si è svolto ieri presso il Comune di Campi Bisenzio e approvato dall’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici di questa mattina, è il risultato dell’autorevolezza della mobilitazione che ha visto protagonisti un collettivo di lavoratori, le competenze solidali e un intero territorio” sottolinea l’RSU ex Gkn. “I quasi 17mila voti raccolti grazie alla mobilitazione di quasi un migliaio di volontari e l’impegno di elaborazione tecnica del Comitato Tecnico Scientifico Solidale Gkn, che vede tra gli altri i ricercatori e i professori della Scuola Superiore Sant’Anna, i ricercatori del Gruppo di Ricerca Imprese Recuperate e l’APS SOMS Insorgiamo, sono l’ingrediente sostanziale della credibilità tecnica e politica di questa proposta”.
“Il tempo però non è neutrale” sottolinea l’RSU. “Diventa ora più che mai necessario che le istituzioni, a cominciare dalla Regione Toscana, da Invitalia, dalla Cassa Depositi e Prestiti, dagli stessi Ministeri interessati si attivino immediatamente perchè queste opportunità di reindustrializzazione vengano messe a terra attraverso l’apertura di tavoli tecnici e professionali capaci di coinvolgere tutte i soggetti pubblici e privati necessari per la concretizzazione di questo piano. Perdere ulteriore tempo” avverte l’RSU, “significa contribuire non solo al fallimento di questo piano di rilancio, ma impedire di poter accedere agli ammortizzatori sociali che sarebbero previsti”.
Un problema, quello della sostenibilità economica per lavoratrici e lavoratori, affrontato dal Collettivo di Fabbrica facendo appello a tutto il sistema creditizio etico e solidale del territorio per creare una linea di credito in anticipo dello stipendio che ci deve essere regolamente pagato. Banca Etica ha messo a disposizione 150.000 euro attraverso il Fondo Etica SGR, su cui il Collettivo di Fabbrica ha deciso di fare intervenire la propria cassa di resistenza con donazioni a questo finanziamento, per realizzare un prestito ponte che risulti sostanzialmente senza costi per i lavoratori coinvolti.