Al momento stai visualizzando Passante: la salute dei bolognesi non fa parte del progetto

Passante: la salute dei bolognesi non fa parte del progetto

  • Categoria dell'articolo:Bologna
  • Tempo di lettura:3 minuti di lettura

Nei giorni scorsi Ministero delle Infrastrutture e Autostrade hanno inviato al Comune di Bologna la propria analisi sulle modifiche richieste dagli enti coinvolti dal progetto. I cambiamenti proposti dall’amministrazione comunale bolognese per suggellare, durante la campagna elettorale, il patto di maggioranza, sono state in gran parte bocciate: tra queste, l’avvio di un osservatorio sanitario e l’immediata realizzazione di coperture per ridurre le emissioni inquinanti.

Dal documento di autostrade e Ministero emerge una conclusione semplice: la salute dei bolognesi, in questa partita, non conta nulla. E altrettanto emerge dalle prime dichiarazioni del sindaco Lepore e dal presidente regionale Bonaccini, impegnati a confermare l’urgenza dell’opera che deve comunque andare avanti.

Secondo il Sindaco, le richieste sono state respinte perché spetterebbero ad altri enti. Ma, allora, perché il Comune le ha richieste ad Autostrade e Ministero delle Infrastrutture, e non a quelli che dovrebbero realizzarle? Il risultato è che il Sindaco si dichiara soddisfatto di una risposta che non dà alcuna garanzia per la salute dei bolognesi: che fine ha fatto il principio di precauzione?

La verità è che un ‘passante green’ non esiste, perché l’unica soluzione per tutelare la salute dei bolognesi e mitigare il riscaldamento globale è cambiare la mobilità, riducendo il numero di mezzi su gomma e investendo in altri sistemi di trasporto collettivi e di mobilità dolce. Non ci servono altre corsie, ci serve meno traffico: è questa l’unica strada per migliorare la qualità della vita di migliaia di bolognesi, oggi costretti a perdere ore della propria vita all’interno di un’automobile, tutelare la loro salute e il futuro del territorio che viviamo.

Sul passante emergono tutte le contraddizioni di questa amministrazione comunale, che a parole si impegna per l’emergenza climatica e nei fatti continua a favorire gli interessi legati alla cementificazione e all’asfalto. Al sindaco e alle tante e ai tanti consiglieri entrati in sala consiliare dichiarando di voler portare le ragioni dell’ambiente, della transizione climatica e della salute chiediamo una cosa semplice e chiara: votate no a ogni ipotesi di allargamento del passante autostradale e date a Bologna la possibilità di cambiare strada: allargare il passante compromette la salute dei bolognesi e qualsiasi impegno della città per la transizione climatica.