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Passante e TAR: il comunicato dei ricorrenti

  • Categoria dell'articolo:Bologna
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A proposito del respingimento del ricorso al TAR contro la Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Passante di Bologna presentato dalla associazione AMO Bologna Onlus, riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa congiunto dei ricorrenti.

Bologna, 20 febbraio 2024

Il 19 febbraio il TAR ha respinto il ricorso presentato dall’associazione AMO Bologna Onlus e altri contro il decreto di compatibilità del Passante di Bologna, emesso nel 2018, e atti conseguenti. A giudizio dei nostri legali la sentenza è stata fortemente punitiva. Il TAR non ha riconosciuto la delicatezza degli interessi in gioco, come invece aveva fatto il Consiglio di Stato in sede cautelare, e ha condannato i ricorrenti a un totale di 60.000 euro di spese “oltre accessori come per legge”. Valuteremo nei prossimi giorni l’eventuale ricorso al Consiglio di Stato.

Nei mesi scorsi abbiamo visto cosa significa questo progetto per la città: taglio indiscriminato di centinaia di alberi, parchi pubblici chiusi e sottratti alla popolazione, ettari su ettari di suolo prezioso desertificati per fare spazio ai cantieri. E questo è solo l’antipasto, il lotto zero. Da qui in avanti sarà sempre peggio.

La nostra battaglia contro l’allargamento di tangenziale e autostrada dura da otto anni, cioè da quando il progetto fu annunciato nell’aprile del 2016. Da allora il motto “No Passante” è stato fatto proprio da una comunità di persone sempre più ampia e differenziata: associazioni ecologiste, collettivi, sindacati di base, intellettuali, scienziati, operai, studenti e tante persone che come noi sanno che allargare un’autostrada in mezzo a una città è una decisione scellerata, che non può che peggiorare il quadro già caotico della mobilità cittadina e metropolitana e quello gravissimo dell’inquinamento dell’aria, delle emissioni di gas serra, del consumo di suolo. Persone consapevoli per di più della inutilità dell’opera per la fluidificazione del traffico su autostrada e tangenziale e del disagio derivante dall’impatto dei cantieri sul traffico e la vita dei cittadini.

Il 22 ottobre 2022 con queste persone abbiamo marciato per manifestare il nostro dissenso. Eravamo in 30.000, e vogliamo dire a tutte loro che continueremo a lottare per essere ancora di più la prossima volta. La lotta contro l’allargamento di tangenziale e autostrada in questi anni è diventata un tassello della battaglia per la giustizia climatica e sociale, una battaglia necessaria che non possiamo permetterci di perdere. Questa battaglia, ne siamo certi, continuerà.

Se respiriamo un’aria sempre più tossica come accade oggi da settimane (con Comune e Regione che continuano a ignorare la richiesta di una Valutazione di Impatto Sanitario sul Passante fatta due anni fa), se i fenomeni climatici estremi come ondate di calore, siccità e alluvioni diventano sempre più intensi e frequenti, abbiamo il diritto e il dovere di lottare contro scelte politiche che alimentano la crisi climatica anziché contrastarla. Non abbiamo il diritto di arrenderci, perché la posta in gioco non è solo qualche corsia in più o in meno, ma la nostra salute, la nostra felicità, il nostro futuro e quello delle prossime generazioni.