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La giustizia climatica non si può rinviare

  • Categoria dell'articolo:Bologna
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Giovedì 18 maggio:

Sono giorni difficilissimi per la nostra città e la nostra regione. Ce lo avevano detto: crisi climatica significa lunghe siccità alternate da piogge intense concentrate in pochi giorni. E così è stato, con due alluvioni – una più disastrosa dell’altra – in due settimane, dopo mesi in cui non s’è vista una goccia d’acqua. Ora piangiamo le vittime della crisi climatica, e nei prossimi giorni conteremo i miliardi di euro di danni provocati dall’esondazione di fiumi e torrenti, dalle frane e dagli smottamenti. 

Dati, analisi, previsioni hanno per anni affollato convegni e conferenze nelle quali sindaci, presidenti di regione e ministri hanno preso parola. Eppure, ci hanno detto, c’è da fare nuove infrastrutture. Perché sono investimenti, sono grandi opere, sono l’economia che gira. Sono profitti.  E se tant* gridavano che l’unica grande opera è mettere in sicurezza il territorio, le ruspe continuavano ad abbattere alberi, costruire strade e poli logistici, rafforzare gli ingranaggi dell’economia fossile. 

Oggi paghiamo il prezzo carissimo di scelte politiche ed economiche irresponsabili. E domani, sarà tutto come prima? Allargheremo autostrade e cementificheremo le montagne? Importeremo gas e violeremo aree golenali? 

Da settimane, insieme a ricercatrici e ricercatori, stiamo costruendo per giovedì 18 maggio un momento di incontro e dibattito intitolato ‘Costruire giustizia climatica’. In questi giorni, tutto s’è fermato. Scuole e università, biblioteche ed eventi sociali. Noi non ce la sentiamo di annullare il nostro incontro. Sappiamo che non tutt* potranno partecipare, perché impossibilitat* a spostarsi. Sappiamo che ci sono situazioni drammatiche, in cui si sono persi affetti e beni. Ma la giustizia climatica non si può rinviare. Perché viviamo sulla nostra pelle le conseguenze tragiche della crisi climatica. Perché il riscaldamento globale rovina le vite di miliardi di persone, mentre le sue cause arricchiscono il 10% della popolazione mondiale.

Per questo, se potete spostarvi in sicurezza, vi invitiamo  a Bologna in Piazza Scaravilli dalle 15.00. Altrimenti, vi proponiamo di collegarvi online, perché metteremo a disposizione la diretta streaming su questo sito-web.

Costruire giustizia climatica è l’unica risposta possibile a chi ci propone disastri ambientali, salari da fame e precarietà, case costose e indegne, diritti negati e sfruttamento. 

Quella che viviamo non è sfiga, ma il risultato di scelte precise. Il tempo della giustizia climatica è ora, e non possiamo perdere altro tempo. Al termine della nostra giornata, molte realtà cittadine hanno convocato un’assemblea cittadina – a cui vi invitiamo a partecipare – intitolata ‘Non è una perturbazione, è crisi climatica’, con la voglia di costruire percorsi di solidarietà collettiva. Sarà, quella del 18 maggio, una giornata anomala. Non quella che avevamo immaginato. Ma, insieme, vogliamo iniziare a costruire altrovi possibili. Perché questo mondo, fondato sui profitti dei più ricchi, ci toglie la vita.